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Creare percorsi di condivisione di dati e sistemi

Considerazioni a margine del Piano Triennale AgID

La rotta per la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione pare tracciata. Con la firma del Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni al Piano triennale elaborato dall’Agenzia per l’Italia digitale (AgID) e dal Team per la trasformazione digitale coordinato da Diego Piacentini, la visione del Governo prende un indirizzo concreto, con effetti auspicati da qui al 2019. Infatti, spiega lo stesso Piacentini:

Il Piano triennale rappresenta il documento ufficiale utilizzato per pianificare gli investimenti tecnologici in maniera strutturata e con una visione strategica per il triennio 2017–2019.

Benissimo, salutiamo non solo con entusiasmo ma anche con grande aspettativa e fiducia questa iniziativa: nel suo successo risiedono, ne sono fermamente convinto, le possibilità del Sistema Paese di mantenere un ruolo di primo piano sullo scenario europeo e mondiale.

Del resto, nella Divisione che coordino, Dedagroup Public Services, la digitalizzazione della PA, degli Enti e delle Utilities è il pane quotidiano, a cui dedichiamo, non da oggi ma da anni, risorse, energie, investimenti e progettualità. A questa mission abbiamo legato a doppio nodo il nostro know-how, la nostra capacità di intrecciare competenze, tecnologie e servizi e di attrarre sempre nuovi talenti (sviluppatori, designer, analisti, project manager), la nostra naturale attitudine allo sviluppo di percorsi di co-innovazione (con altre imprese, gli enti di ricerca e l’ecosistema delle startup).

La futura costruzione del Sistema Informativo delle PA, stabilisce il Piano triennale, poggerà su un pilastro fondamentale, l’interoperabilità di dati e i sistemi. Anche su questo punto, c’è da parte nostra totale condivisione di prospettive e di intenti.

L’interoperabilità di dati e i sistemi costituisce il centro della nostra value proposition e del modus operandi con cui affianchiamo gli Enti nel loro percorso di Trasformazione Digitale.

Proprio l’interoperabilità di dati e i sistemi è il fulcro del Co-Innovation Lab, iniziativa congiunta Dedagroup – Fondazione Bruno Kessler dedicata esattamente allo sviluppo di standard e buone pratiche per l’apertura e l’interoperabilità dei dati e dei servizi.

Un laboratorio che nasce con una duplice progettualità molto concreta: coltivare e far crescere persone e competenze per lo sviluppo di App di nuova generazione indirizzate proprio al Piano Triennale; realizzare componenti tecnologiche evolute con cui le PA possono partecipare in modo attivo all’implementazione del Piano mettendo a disposizione i propri dati attraverso API aperte e servizi per l’elaborazione e l’analisi delle informazioni. Un modello che abbiamo già applicato ai contesti più diversi: dal risparmio energetico, alla mobilità sostenibile, alla lotta all’illegalità.

Alla luce anche di queste esperienze, ci chiediamo allora: chi saranno, nel concreto, gli attori e i facilitatori del percorso di Trasformazione Digitale che investirà la PA nei prossimi anni secondo le indicazioni contenute nel Piano triennale? Centrale sarà a nostro avviso, per dare corpo e sostanza a questa strategia di sviluppo, comprendere e definire chiaramente il ruolo delle imprese attive nel settore ICT, con il loro patrimonio di esperienze e competenze: un patrimonio vasto, prezioso e competitivo, a disposizione dell’AgID e del team Piacentini, da poter sfruttare e mettere in rete per dare attuazione al Piano.

In tale scenario, presumibilmente, saranno le imprese più innovative, aperte alla collaborazione, dinamiche e soprattutto capaci di mettere in campo best practice, persone altamente qualificate ed expertise concrete e di valore, a fare la differenza. Il cambio di rotta, crediamo, passerà inevitabilmente da qui e, quindi, da un meccanismo di selezione e finanziamento dei partner e dei progetti chiaro, trasparente e focalizzato sugli obiettivi della crescita digitale.

Del resto, nella Divisione che coordino, Dedagroup Public Services, la digitalizzazione della PA, degli Enti e delle Utilities è il pane quotidiano, a cui dedichiamo, non da oggi ma da anni, risorse, energie, investimenti e progettualità. A questa mission abbiamo legato a doppio nodo il nostro know-how, la nostra capacità di intrecciare competenze, tecnologie e servizi e di attrarre sempre nuovi talenti (sviluppatori, designer, analisti, project manager), la nostra naturale attitudine allo sviluppo di percorsi di co-innovazione (con altre imprese, gli enti di ricerca e l’ecosistema delle startup).

La futura costruzione del Sistema Informativo delle PA, stabilisce il Piano triennale, poggerà su un pilastro fondamentale, l’interoperabilità di dati e i sistemi. Anche su questo punto, c’è da parte nostra totale condivisione di prospettive e di intenti.

Ponendosi tra le linee strategiche di sviluppo previste dal Piano triennale e l’attuazione concreta della digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, le imprese saranno gli abilitatori del cambiamento.

E’ nostra ferma convinzione che un legame forte con il mercato e le esperienze più avanzate maturate in questi anni dalle imprese attive nel Public Sector possa apportare un contributo decisivo al processo di innovazione della PA. Del resto, un progetto ICT al servizio di un Ente pubblico, per via della sua intrinseca complessità (dovuta alla molteplicità di attori, stakeholder, sistemi, processi, fonti di dati, ecc.), necessita – lo possiamo testimoniare per esperienza diretta e consolidata negli anni – di un orizzonte strategico, consulenziale, tecnico, operativo e di change managent di ampio respiro.

Potremmo definirla una complessità virtuosa, che non ha l’obiettivo di customizzare i sistemi per generare logiche di lock-in tra aziende e PA ma, al contrario, di rispondere alle PA focalizzando l’attenzione sulle logiche di un progetto e sulle esigenze specifiche da cui questo nasce. Da questo punto di vista, un interessante caso studio è rappresentato senz’altro dalla realizzazione dell’Anagrafica Unica per INAIL In questo caso specifico, l’esigenza che Dedagroup Public Services ha raccolto ed elaborato era quella di centralizzare la base informativa dell’Ente per renderla fruibile a tutto l’Istituto e ai propri stakeholder (cittadini, aziende, fornitori).

Il nuovo sistema informativo di INAIL è evoluto insieme all’Ente, apportando un grande cambiamento culturale. Da semplice raccoglitore di dati, Anagrafica Unica è diventata la base dati unica di tutto l’Istituto.

Ecco, noi pensiamo che questo approccio sia molto vicino a ciò che è contenuto nel Piano in termini di sviluppo dell’ICT nella PA: un sistema informativo che poggia, appunto, su dati e modelli univoci. E in Dedagroup Public Services abbiamo sposato appieno già da anni una tale filosofia, insieme all’approccio Cloud First, un altro dei temi portanti del Piano, su cui il nostro Gruppo ha fatto investimenti importanti e sostanziosi. Come nel caso della piattaforma as a service Civilia Next, con cui lo scorso aprile il Comune di Cesena è passato ad ANPR, primo caso assoluto in Italia di subentro in modalità sincrona.
Una piattaforma in cloud innovativa che abbiamo disegnato e implementato integrando nativamente le infrastrutture immateriali contenute nel piano AgID: non solo ANPR ma anche PagoPA e SPID.

Il Piano triennale per l’informatica nella PA è stato presentato come un piano “vivo”, dal momento che evolverà e incorporerà informazioni e indicazioni nuove nel tempo. Bene, la nostra speranza è che lungo questo cammino evolutivo, venga aperto un dialogo franco e proficuo anche con il mondo dell’impresa, tassello fondamentale e non prescindibile dell’ecosistema che gravita intorno all’innovazione digitale del Settore Pubblico.

Fabio Meloni

CEO Deda Next

PNRR E SANITÀ DIGITALE

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